Progetto El Salvador
SCHEDA PAESE

Il Salvador è il più piccolo paese del Centro America (CA)  per questo è chiamato “el pulgarcito (il pollicino) del CA” . Il territorio è di poco inferiore a quello del Piemonte (21.000 km2), ma è il più densamente popolato con i suoi quasi 7 milioni di abitanti. Confina a nord-ovest con il Guatemala, a nord e a est con l’Honduras, è bagnato a sud e a ovest dall’oceano Pacifico.

La moneta è il Colon Salvadoregno (SVC) (1 euro = 10,59 SVC circa) che però non ha più corso legale nel paese. Dal 2001 con la “Ley de Integracion monetaria” è stata introdotta la libera circolazione del dollaro statunitense con il cambio fisso 1USD=8,75 CSV.emigra

Ha clima tropicale. Temperato sui rilievi, caldo-umido lungo il litorale.

Il paese è molto fertile ed è ricco di acqua. Tuttavia, è costantemente a rischio di terremoti e di inondazioni portate dagli uragani. I due fattori hanno prodotto più di un milione di senzatetto negli ultimi dieci anni.

A questi fenomeni naturali si deve aggiungere la violenza presente nel paese.

Per anni, il Paese, è stato uno dei luoghi più pericolosi della terra. Nel 2015, ha detenuto il controverso titolo di “capitale mondiale degli omicidi” con un tasso di omicidi di 103 persone per centomila abitanti.

Gran parte di questa violenza proviene da potenti bande transnazionali, come MS-13 e la “barrio 18”, nate nelle carceri americane e radicate in El Salvador in seguito all’estradizione forzata negli anni ’90 di molti Salvadoregni indesiderati negli Stati Uniti.

IL GOVERNO

Dal 1983 è una repubblica presidenziale. Il capo dello Stato è anche presidente dell’esecutivo e resta in carica 5 anni e non può essere rieletto. E’ eletto a suffragio universale.
Il potere legislativo è esercitato dall’Assemblea Nazionale eletta ogni 3 anni.
Nel 2009 per la prima volta è stato eletto un membro dell’opposizione: Mauricio Funes del Fronte Farabundo Martí per la Liberazione Nazionale (FMLN). Si tratta del primo esecutivo di sinistra dopo due decenni di Alleanza Repubblicana Nazionalista (Arena).
Nel 2014 è stato confermato un governo con la guida di un rappresentante del (FMLN) Salvador Sánchez Cerén ma la crisi finanziaria che ha aumentato la diffusione della povertà nel paese ed il continuo crescere della violenza hanno portato alla presidenza nelle elezioni del 2019 Nayib Bukele, un imprenditore di 38 anni ed ex sindaco della capitale, con un programma improntato molto sulla lotta alla criminalità. Da allora, il tasso di omicidi di El Salvador è crollato di un sorprendente 60%. Nel mese di maggio 2020, nella statistica mensile il governo ha registrato il numero più basso di omicidi.
Il componente di una “maras” é, di fatto, un agente sociale nelle comunità in cui è presente. Intorno a lui e alla sua “maras”, ci sono famiglie e anche intere comunità. Le “maras” sono organizzazioni criminali, ma con forte presenza nella società. Il cambiamento non sarà una cosa semplice anche perché nella comunità ciò che viene percepito è una situazione di insicurezza permanente, all’interno di una lotta tra i affiliati delle “maras” e lo Stato.
Il sistema giudiziario è però attualmente fragile, e spesso lascia spazio a fenomeni di pulizia sociale extra-giudiziaria. Anche nel caso in cui riuscisse a punire tutti i crimini commessi dalle gang, il sistema penitenziario sarebbe incapace di assorbire il numero di condannati.

L’ECONOMIA

La struttura economica è stata per lungo tempo basata in gran parte su una fiorente agricoltura di piantagione (caffècotonecanna da zucchero), con la maggior parte delle terre concentrata nelle mani di pochi latifondisti. In tempi più recenti è stato avviato un processo di industrializzazione e di diversificazione dell’economia.

La tutela ambientale è poco praticata e vi è un alto tasso di inquinamento, soprattutto nelle aree urbane.

I principali prodotti per l’alimentazione locale sono il mais, il sorgo e i fagioli secchi. L’allevamento bovino viene praticato nelle grandi aziende della pianura costiera. Oltre il 90% delle imprese agricole è costituito da piccole proprietà (fincas) che occupano circa un quinto della superficie totale.

Sono presenti servizi di call center per aziende degli Stati Uniti. Per la bilancia dei pagamenti sono sempre fondamentali le rimesse degli emigrati

Le foreste riforniscono la produzione di legname pregiato come il cedro, il mogano, il legno di rosa e il cosiddetto balsamo del Perú, da cui si estrae l’omonima resina, largamente impiegata nell’industria dei cosmetici e di cui El Salvador è uno dei massimi produttori mondiali

Le vie di comunicazione sono sufficienti, ma il 40% delle strade è praticabile solo durante la stagione secca pertanto si basano molto sulle linee ferroviarie che attraversano l’intero territorio nazionale raccordando i centri principali.

Il movimento commerciale estero per le importazioni si svolge per oltre un terzo con gli Stati Uniti, quindi con il Guatemala e il Giappone ed è essenzialmente costituito da macchinari, mezzi di trasporto, combustibili, apparecchiature e prodotti industriali di largo consumo. Le esportazioni riguardano principalmente il caffè, seguito dal cotone (fibra e tessuti) ed avviene principalmente con la Germania e ancora il Guatemala.

LA SOCIETA’

La vita sociale è ancora segnata dai postumi del lungo periodo di guerra civile negli anni ottanta. Restano forti le tensioni intorno ai problemi non risolti dalla fase di pacificazione nazionale: in definitiva la non distribuzione e la forte concentrazione delle ricchezze in mano ad una ristretta élite. A queste difficoltà vanno aggiunti i dissesti prodotti dalla industrializzazione galoppante ad opera della miriade di nuove imprese straniere, specialmente asiatiche.

L’emigrazione è enorme e continua, soprattutto verso gli USA. Rappresenta la fonte di sussistenza principale del paese. Numerosi sono i rimpatriati o respinti alla frontiera. La delinquenza delle maras (bande) è tra le priorità sociali più ardue da affrontare.

Maras e pandillas, sono un fenomeno che risale agli anni Ottanta, con il rimpatrio forzato dagli Stati Uniti di immigrati clandestini con la fedina penale sporca, compresi molti “mareros” cresciuti nelle bande delle strade californiane, che hanno trovato un territorio fertile nel Salvador caratterizzato da povertà, disagio sociale e da un Paese che usciva da un conflitto violento.

La loro violenza rende assolutamente precaria la sicurezza interna a tutti i livelli.

Ai fenomeni di delinquenza si aggiunge un altissimo tasso di violenze sessuali, oltre a risoluzioni giudiziarie spesso favorevoli a chi perpetua abusi.

Tutta questa violenza pone i giovani di fronte a un bivio: fuggire dal Paese o entrare in una mara.

LA RELIGIONE

La religione maggioritaria della popolazione è quella fede cattolica. Il nome stesso del paese rimanda al “Salvatore del mondo”. La vita della Chiesa risente a sua volta dei postumi delle divisioni prodotte dalla guerra civile. Qui, infatti, si sviluppò uno dei principali centri ispiratori della teologia della liberazione (la Iglesia Popular), che oggi è in parte dispersa e in via di ridefinizione.

Qui il 24/3/1980 il vescovo Oscar Arnulfo Romero fu ucciso per la sua posizione in difesa dei poveri e della repressione indiscriminata delle bande para-militari.  Il 16/11/1989 un altro massacro avvenne all’interno della UCA (Università Centro Americana), furono uccisi 6 gesuiti e il personale di servizio, da una squadra di militari, perché per le loro posizioni a favore di riforme sociali e maggior equità nel paese contrastavano gli interessi delle poche famiglie che detenevano il potere.

Tra la popolazione sempre maggior diffusione hanno però le chiese evangeliche, che hanno raggiunto il 35% della popolazione.

Il nostro sostegno

Con i sostegni a distanza favoriamo la scolarizzazione di bambini e ragazzi a diversi livelli di istruzione accompagnandogli negli studi delle scuole superiori e dell’Università in quanto la scuola è obbligatoria fino all’età di 15 anni.

Per quanto è nelle sue possibilità, l’associazione promuove gli studi che abbiano una finalità sociale e che permettano l’inserimento in settori lavorativi particolarmente carenti come quello infermieristico o quello dell’insegnamento; inoltre chiede agli studenti di optare per le scuole pubbliche, in ogni caso con costi di frequenza sostenibili ed equi.

Vengono profusi sforzi per rendere consapevoli le famiglie dell’importanza dell’educazione e dello studio dei propri figli e si cerca inoltre di alimentare nelle famiglie e nei giovani quei valori che rendano migliore la convivenza tra le persone.

Viene richiesto agli studenti di ottenere la promozione negli studi e alle famiglie di partecipare per quanto possibile ad attività socio-culturali e al lavoro della comunità.

Il nostro punto di riferimento in El Salvador è la “Parroquia San Josè” di Quezaltepeque, cittadina situata nel nord ovest del paese.  Il parroco padre Carlos Enrique Vasquez è in contatto periodico con la nostra associazione e garantisce la continuità del progetto in tutto il territorio salvadoregno.

Attualmente la coordinatrice dei sostegni che mantiene i contatti con le comunità in cui sono presenti i ragazzi è Catalina Aviles.

 

Nel 2020 il progetto prevede 42 sostegni a distanza così ripartiti:

– 20 nelle comunità di San Ramon
– 8 nella comunità di San Juan
– 1 nella comunità di Tierra Fertil
– 13 nella comunità Quezaltepeque

AIUTALI CON UN
SOSTEGNO A DISTANZA

Il nostro impegno

La durata del sostegno a distanza dipende dalla volontà e dalla disponibilità di chi decide di partecipare a questa forma di solidarietà.

Ci impegniamo ad aiutare i ragazzi fino alla fine dei loro studi, anche universitari se hanno buoni risultati. Lungo il percorso ci sono però degli abbandoni, dovuti principalmente alla necessità di lavorare per aiutare la famiglia, a cui fa seguito l’insuccesso scolastico. A volte i ragazzi che lasciano ci chiedono di continuare ad aiutare un loro fratello/sorella più piccolo/a.

 

Adottare un ragazzo costa 230,00 euro all’anno, e il denaro viene consegnato alle famiglie due volte l’anno. Serve essenzialmente per pagare la retta scolastica, comprare il materiale e, in misura minore, per i trasporti.

Il costo complessivo è di poco superiore a 18.000 dollari Usa. Le quote che vengono richieste di 230 euro non sono di per sé sufficienti (al cambio attuale) a garantirne la totale copertura del costo complessivo.

Per superare questo problema abbiamo già da tempo ottenuto il supporto di un nutrito gruppo di “padrini” che hanno rinunciato all’abbinamento con uno specifico studente e che continuano tuttavia a versare la loro quota in appoggio al “progetto”. In tal modo siamo sin qui riusciti a far fronte quasi completamente all’impegno previsto. Chi fosse interessato a sostenere la quota residua dell’iniziativa rimasta in capo all’associazione, sarebbe pertanto il benvenuto.

I ragazzi scrivono due volte l’anno ai loro padrini. Le lettere vengono raccolte dai referenti, che provvedono ad inviarle qui in Italia. Il referente dell’associazione si occupa di smistare la corrispondenza ai padrini. Per quanto riguarda i “padrini/madrine”, chiediamo che ci facciano avere le loro lettere, per le quali offriamo un servizio di traduzione dall’italiano. Le lettere vengono spedite, in genere 2 volte l’anno in Salvador. Questo ci è sembrato il sistema più semplice ed economico anche per evitare che i ragazzi facciano richieste personali di denaro o altri aiuti, individuando questo come canale privilegiato per migliorare la loro posizione economica.